Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e molto brevemente voglio raccontarvi la mia esperienza vocazionale. Ho 41 anni e sono di Caserta. Sono nato in una famiglia dai principi cristiani e cattolici. Già in giovanissima età, grazie a mia madre, ma soprattutto a mia nonna, ho sempre partecipato attivamente a quella che si chiama vita cristiana e cioè partecipando alla celebrazione eucaristica e alla vita di preghiera. Purtroppo, però, come spesso accade tutto questo vissuto fino al giorno della mia comunione. Dopo quest’ultima, non ho fatto altro che allontanarmi da quella era la vita vissuta fino in quel momento; ero diventato la classica persona che si professava credente ma non praticante. Questo mio allontanamento non ha fatto altro che portarmi a scelte non proprio consone al professarsi vero Cristiano, nonostante tutto che la mia vita sembrava perfetta in quanto ero fidanzato, avevo un lavoro, insomma tutto andava bene. Intorno a me poteva accadere di tutto, ma nel momento in cui non ero toccato tutto era buono; insomma si può dire ero egoista. Non mi importava se il rapporto con mio padre non era di quelli più belli, oppure se le cose per gli altri andavano come non desideravano, l’importante era che la mia vita secondo il punto di vista procedeva come volevo. Questo ovviamente era quello che credevo, fino a che un giorno arrivarono i frati nella mia parrocchia. Grazie al loro arrivo e alla loro conoscenza, circa otto anni fa, ho iniziato a pormi delle domande; domande del tipo “ma sono realmente felice?” “È davvero questa la vita che voglio per me?”. Una vita fatta di rapporti quasi inesistenti, di tradimenti e tutto questo non ha fatto altro che appesantirmi e che in realtà non mi dava una reale felicità. Partecipai a un ritiro quaresimale, con i frati di cui ho scritto prima; in questa giornata nacque in me il desiderio di confessarmi prima della celebrazione, ma ahimè non avvenne. Infatti, risultò difficile per me pormi dinanzi un sacerdote e raccontare vent’anni di peccati e di conseguenza non ebbi il coraggio di confessarmi. Qualche giorno più tardi, ricordando questo momento, feci una preghiera, molto semplice, e dissi, rivolgendomi a Dio, “perché mi hai abbandonato?”. La risposta non tardò ad arrivare e una notte feci un sogno, che non sto qui a raccontare, ma che cambiò ogni mio punto di vista, che abbatté ogni mia certezza. Il giorno dopo mi recai in parrocchia, ed ebbi il coraggio di confessarmi. Da quella confessione ne uscii da persona nuova, rinnovata, tanto che mi sembrava che nel mio ritorno a casa volassi libero da ogni peso. Da quel giorno ho iniziato a partecipare di nuovo alla mia vita cristiana che avevo lasciato tempo addietro, partecipando alla celebrazione eucaristica, ai sacramenti e alla preghiera. Tutto questo però non mi sembrava abbastanza, anzi c’era un vuoto dentro di me che non riuscivo a colmare e volevo capire davvero cosa Dio volesse da me. Così mi sono incamminato in quello che è la strada del discernimento, portandomi ad entrare nel postulato dei frati minori conventuali il giorno 26 settembre 2022. Posso dire che ho trovato la mia gioia nel servire Cristo; quella gioia non come la dà il mondo, ma come la dona Lui e che nessuno potrà togliermi. Che il Signore vi benedica e vi custodisca, mostri a voi il suo volto e abbia misericordia di voi. Volga a voi il suo sguardo e vi dia pace. Il Signore benedica voi.
Francesco