A Napoli, dopo l’insediamento di S. Maria Assunta a Porto Pisano, è il secondo luogo dei Minoriti e il primo convento della città partenopea. Nell’intera Provincia di Terra di Lavoro, dopo le stazioni che si richiamano al viaggio penitenziale di frate Francesco al Gargano (1222), viene dopo il ricordato di S. Maria Assunta (1217), Ischia (1225), Cassino/Fiume Rapido (1230), Aversa (1230-32) e Paterno/Eboli (1233). Pertanto, tra quelli databili con sicurezza, S. Lorenzo Maggiore di Napoli è il sesto Convento della Provincia di Terra di Lavoro.
Fondato nel 1234, per donazione fatta dal Capitolo di Aversa dell’antica Chiesa e locali annessi, a richiesta di fra Nicola di Terracina, Ministro Provinciale, crebbe nel giro di pochi anni grandioso e fiorente per santità, scienza ed arte. Nel 1266, sull’antica chiesa paleocristiana, fu costruita l’attuale grandiosa chiesa gotica, nella quale si sono moltiplicate le tombe nobiliari.
Non meno gloriosa è la storia dello studio generale che vide avvicendarsi sulla cattedra insigni Maestri e religiosi di santa vita tra i quali San Ludovico d’Angiò, San Giuseppe da Copertino, il B. Bonaventura da Potenza, il B. Antonio Lucci, i Venerabili Giuseppe Cesa e Bartolomeo Agricola ivi sepolto. I religiosi furono espulsi con la soppressione francese e italiana; vi poterono fare ritorno il 27 novembre 1937, quando per interessamento di Umberto di Savoia riebbero le celle che circondano il chiostro.
Molti lavori di restauro si sono effettuati nell’ultimo decennio sia in Basilica che nel Convento per il Giubileo del 2000. Oltre agli Scavi archeologici, il Complesso ospita il Museo dell’Opera, inaugurato due anni fa, che abbraccia oltre duemila anni di storia.
Dal 1951 la Chiesa è sede di Parrocchia. È sede giuridico-legale della Provincia di Napoli dei Frati Minori Conventuali.